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Come raccontarsi online senza snaturarsi: il marketing etico che fa la differenza

Maby/Posted on /Comments Off

Parlare di sé online è sempre stato il mio tallone d’Achille. Lo ammetto, ogni volta che mi ritrovo davanti alla telecamera o davanti a una pagina bianca, sento quel nodo allo stomaco che mi fa pensare: “Ma chi vuoi che ascolti questa storia?”.

Ho passato anni a cercare la formula perfetta per raccontarmi senza sentirmi giudicata. Ho imparato che non esiste. Però esiste qualcosa di meglio: la forza di mostrarsi per come si è, senza filtri, senza perfezione. Questo articolo è per chi, come me, si è sentito intrappolato in quella paura e vuole trovare una strada diversa.

Il peso dell’autenticità

Ricordo ancora il mio primo video. Avevo preparato ogni parola, controllato mille volte l’inquadratura, ma quando ho premuto “record” mi sono sentita congelare. Cosa penseranno di me? Perché la mia voce suona così strana? La verità è che davanti alla telecamera siamo soli con noi stessi e con le nostre insicurezze. Ciò che mi ha aiutata è stato smettere di parlare al “pubblico” e iniziare a parlare a una persona. Pensavo a un’amica, una di quelle che ti ascolta senza giudicare, e improvvisamente il tono cambiava. La paura non spariva del tutto, ma diventava più gestibile. Ecco perché penso che questa difficoltà sia così universale, soprattutto per imprenditori e professionisti. Non importa se sei un artigiano, un coach o il CEO di una piccola azienda: comunicarti è sempre un salto nel vuoto.

La sindrome dell’impostore

La sindrome dell’impostore mi ha accompagnata per anni. Ogni volta che pubblicavo qualcosa, mi chiedevo: “Ma chi sono io per parlare di questo?”. Il problema è che mi paragonavo sempre a chi era più avanti di me. Guardavo i grandi nomi del marketing e pensavo: “Non arriverò mai a quel livello”. Poi ho capito una cosa fondamentale: il mio pubblico non stava cercando un guru. Stava cercando qualcuno che capisse davvero le loro difficoltà. E io le capivo, perché le vivevo ogni giorno. Quando ho iniziato a raccontare anche i miei fallimenti, le mie paure, qualcosa è cambiato. Le persone non cercano la perfezione, cercano connessione. Se sei un professionista, forse ti è capitato di pensare che i tuoi risultati non siano abbastanza straordinari da essere condivisi. Lasciami dire una cosa: la tua storia, per quanto semplice possa sembrarti, è preziosa. Raccontarla è il primo passo per costruire fiducia.

Vendere senza sentirsi in colpa

Vendere è sempre stato un tasto dolente per me. Ogni volta che proponevo un servizio, avevo quella sensazione fastidiosa di stare “chiedendo troppo”. Mi sentivo in colpa. Poi ho cambiato prospettiva. Mi sono detta: “Non sto vendendo, sto aiutando”. Quando offro qualcosa che può davvero risolvere un problema, non c’è nulla di cui vergognarsi. Questa consapevolezza mi ha aiutata a smettere di nascondermi e a parlare con più sicurezza di quello che faccio. Lo stesso vale per chiunque lavori in settori diversi: se sei un avvocato, un artigiano o un consulente finanziario, vendere è semplicemente offrire il tuo supporto. Cambiare prospettiva fa tutta la differenza.

Il paradosso del fatturato. Crescere senza snaturarsi

Crescere è stato complicato. Quando il mio lavoro ha iniziato a dare risultati, ho sentito una pressione enorme. Dovevo dimostrare di essere all’altezza, ma senza perdere quella spontaneità che mi aveva portata fin lì. Una volta, un cliente mi ha detto: “Sei diversa dagli altri. Non mi vendi fumo, mi ascolti davvero”. Quella frase è diventata il mio mantra. Ogni volta che sento la tentazione di seguire le mode o di diventare “più commerciale”, torno a quella frase e mi ricordo chi sono e cosa voglio trasmettere. Se sei un imprenditore, saprai quanto sia difficile mantenere l’equilibrio tra crescere e rimanere fedeli ai propri valori. Non si tratta di scegliere tra l’uno o l’altro, ma di trovare un modo per integrarli. Voglio lasciarti alcune cose che mi hanno aiutata a comunicarmi senza perdere il sonno:
  1. Accettare l’imperfezione: I miei primi contenuti erano lontani dall’essere perfetti, ma ogni volta imparavo qualcosa di nuovo.
  2. Parlare a una persona, non a una folla: Questo cambia tutto. Quando parlo immaginando un volto amico, la mia voce è più calda e autentica.
  3. Raccontare le mie difficoltà: Le persone si connettono con la vulnerabilità. Non avere paura di mostrarla.
  4. Concentrarmi sull’aiuto, non sulla vendita: Quando penso a come posso davvero essere utile, la mia comunicazione diventa più naturale.
  5. Chiedere feedback: Parlare con i tuoi clienti, colleghi o partner ti aiuta a vedere il tuo lavoro con occhi nuovi e a migliorarti.

Raccontarsi online non è facile, ma è una delle esperienze più trasformative che puoi vivere. Ti costringe a fare i conti con le tue paure, ma ti dà anche la possibilità di connetterti davvero con le persone. Io non ho ancora tutte le risposte, ma ho capito che non si tratta di essere perfetti, si tratta di essere veri. E questo è il dono più grande che possiamo fare al nostro pubblico e a noi stessi. Se vuoi ricevere racconti più personali e strategie pratiche per comunicarti mantenendo il lato umano senza snaturarti, iscriviti alla mia newsletter. Sarà un luogo dove confrontarci e crescere insieme, un passo alla volta.